Una società ha vinto il suo appello al Consiglio di Stato, e la Regione Puglia dovrà pagare il risarcimento di tutti i danni connessi al ritardo nella conclusione della procedura di autorizzazione unica, per legge prevista entro i 180 giorni, e al mancato conseguente accesso agli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La società appellante ha contestato la condotta inerte della Regione, ritenendo che il ritardo della procedura di autorizzazione, (poi rilasciata ben oltre i 180 giorni), abbia causato un danno economico. In pratica, la pubblica amministrazione ha chiesto una riduzione della potenza per rispettare l’interesse pubblico di mitigazione dell’impatto ambientale ma l’istruttoria, secondo la sentenza del Consiglio di Stato, “avrebbe dovuto procedere celermente ed esclusivamente in relazione agli aspetti modificati (non voluti direttamente dall’interessata)”, senza quindi allungare la durata complessiva del procedimento. È un grande passo avanti per chi vuole investire con tranquillità nelle energie sostenibili.